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7° TROFEO ALESSANDRO ROSSI: OGNI ANNO EMOZIONI FORTI

Sono le 8 di mattina a Colere quando il terreno che anche quest’anno accoglierà il trofeo Alessandro Rossi si illumina di raggi di tiepido sole. Sempre più persone si uniscono a noi “addetti ai lavori” in questa piacevole attesa: molti si conoscono, chiacchierano, scambiano opinioni, c’è anche chi ride e chi scherza ma tutti, proprio tutti, aspettano ansiosi che la gara inizi.

Sessanta fumogeni bianchi e blu si accendono e vanno a colorare il cielo sopra la nostra testa mentre dalla griglia di partenza – che vede in testa il padre di Alessandro insieme a Davide, caro amico del ragazzo – i motori rombano un devoto “minuto di rumore” in suo onore. La calma di preparazione che aleggiava sul tracciato viene rotta e nonostante l’ansia sia tanta i nostri piloti, scalvini e non, sono pronti con le ruote scalpitanti a solcare il tracciato; amici e parenti puntano su di loro che, in questa importante giornata, devono dimostrare di portare i motori nel sangue, come tracce indelebili che segnano il DNA.

La tensione aumenta, lo scoppio dei motori spezza la quiete del mattino e d’improvviso ecco partire i motociclisti, più sicuri che mai, pieni di passione, amicizia e rispetto prima ancora che di competitività.

Nel pubblico le forti emozioni che avevano caratterizzato i primi minuti di gara si stemperano lasciando spazio al tifo e alle incitazioni ed io, dentro di me, provo ad immaginare come possa essere faticoso per i nostri piloti mantenere la concentrazione e gestire la tensione fisica per tre lunghe ore di corsa. L’aria che si respira è perfetta: il cielo è limpido, il sole ci accarezza e le persone festeggiano spensierate.  

Ma il rumore dei motori non è l’unica cosa a farsi sentire in questo tiepido mezzogiorno: richiamata da un profumino di grigliata la pancia inizia a borbottare. Tutta colpa – o merito! – del Gruppo Alpini di Colere che, come ogni anno, puntuali già dal mattino presto si affanna dietro le griglie bollenti a preparare da mangiare per i piloti ed il pubblico di questa magica giornata.

Intanto sul tracciato lungo e ben articolato, i campioni non mollano e mantengono la regolarità dettata dalla disciplina mentre i nostri addetti, dislocati lungo tutto il percorso, controllano con attenzione e cura meticolosa che ogni cosa proceda in completa sicurezza. Il sole ormai pian piano volge ad ovest e in un lampo eccoci agli sgoccioli dell’ultimo giro di pista: le zolle del tracciato iniziano a formare cumuli sparsi, il terreno è frastagliato ma morbido e i nostri piloti, uno dopo l’altro, incitati dal tifo e dal calore del pubblico, si affrettano a tagliare gloriosamente il traguardo lasciandosi alle spalle tanta fatica e grande preparazione.

Il padre e i fratelli di Alessandro si accingono a premiare i piloti con grande calore, si complimentano e colgono l’occasione per ringraziare i presenti per la costante partecipazione a questa – a noi tanto cara – gara sociale. Ma la giornata non è ancora finita: i nostri sguardi sono richiamati dal volo di tanti palloncini che lentamente volano verso Alessandro, e noi, legati qui dal motorsports e grati di tutto, col cuore sciolto e l’emozione che si legge in volto, ci sentiamo più vicini. Chi non ha avuto la fortuna di conoscerlo, può comunque intuire quanto importante sia il suo ricordo e la grandezza di Alessandro.

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